lunedì 22 ottobre 2012

LA FORNERO: "CHOOSY" È SE VI PARE...



Elsa Fornero in versione 'choosy'. (clicca sull'immagine per il video)

È di oggi pomeriggio l’esternazione del ministro del Lavoro Elsa Fornero, secondo cui i giovani sarebbero troppo choosy.

Col tono della vecchia nonna che dall'alto della sua esperienza ci redarguisce su come va il mondo il ministro consiglia ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro: 

«Non bisogna mai essere troppo “choosy”, meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale».

Esatto, ha detto proprio così: choosy, e tutti i giornali si sono affrettati a tradurre "schizzinosi". Molto meglio choosy di “schizzinosi” nevvero? Intanto lasci l’ascoltatore almeno per un attimo interdetto da una parola così poco comune – talmente poco comune che si direbbe non sia italiana! – e poi passi pure per uno che ha una grande competenza linguistica.

Questo è in realtà il secondo strafalcione del ministro, che in quanto a esternazioni pubbliche, pare, non ne azzecchi una. Già durante il suo primo discorso in pubblico da ministro si mise a piangere, ma il suo primo vero inciampo fu qualche mese dopo, quando se ne uscì con l’espressione “paccata di miliardi”.

Ecco che allora oggi la Fornero, con choosy, chiude il cerchio e ci dà occasione per parlare del suo linguaggio, che è poi comune a tutta la classe dirigente.
Non voglio insinuare che la Fornero sia ignorante, anzi sarà di certo preparatissima nel suo campo; ma nel parlare, e questi due esempi ne sono prova, il ministro si muove esattamente all’interno del linguaggio medio degli italiani.

Linguaggio che è delimitato tra questi due ‘paletti’ estremi: l’italiano colloquiale da bar, al limite del dialetto; e l’inglese (una volta era il francese, domani sarà il cinese?), la lingua straniera, percepita come illustre e prestigiosa.

In mezzo, un vuoto enorme che dovrebbe essere riempito dalla lingua italiana “standard”, né alta né bassa, però italiana. Ma lo abbiamo detto più volte: gli italiani, persino quelli ai massimi livelli della società, non solo non sanno l’inglese, e lo usano a sproposito; ma non sanno neanche l’italiano. Per questo si muovono tra “paccata” e “choosy”. “Paccata” fu usata a sproposito, e choosy, idem. Infatti non solo è stata usata nel senso di “schizzinoso”, ma i giornalisti stessi in tal modo l’hanno diffusa. Eppure choosy vuol dire “esigente” che non è la stessa cosa. 

Perché usare l’inglese se c’è la bella parolina italiana, e se per di più l’inglese lo si usa male? Mistero. L'inglese forse è percepito come più "fico"; ma allora, un ministro deve parlare fico o deve parlare chiaro? .

In entrambi i casi poteva, e anzi un ministro della Repubblica doveva, trovare delle espressioni migliori; non dico di parlare come Mario Monti, che non sbaglia un congiuntivo neanche se parlando fa frasi subordinate a raffica; ma parlare a un livello istituzionale accettabile.

una significativa immagine di risposta al ministro.
Da una parte ci urlano in faccia se invece di chiamarli “sire" (cfr articolo) li chiamiamo “signori”; cioè ci azzardiamo a porli sullo stesso piano degli altri uomini; dall’altra non ritengono di dovere alle istituzioni che rappresentano lo stesso rispetto che pretendono dagli altri nei confronti di quelle istituzioni; nè nei confronti di quella massima, e in fondo unica, istituzione che è il popolo.

Il ministro infatti pretende che l’italiano medio, poniamo il pescatore calabrese, capisca e conosca la parola choosy cosa che evidentemente non è, e la Fornero lo sa bene. Cosa ha inteso fare allora? Cosa le abbia suggerito il cervello non è nostro compito dirlo, ma di certo ha innalzato un muro tra l’istituzione che rappresenta e un’immensa fetta di popolazione che da quella istituzione dovrebbe essere rappresentata. Ha usato l'inglese proprio come Don Abbondio usa il "latinorum" col povero e semi analfabeta Renzo.

Pretendere un linguaggio consono, non dico al ruolo, ma al PAESE, mi pare dovrebbe essere proprio il minimo di orgoglio che ci si aspetterebbe da un popolo E in effetti, stavolta, qualche reazione c'è stata. 

Stiamo forse cominciando ad essere più choos... ehm... esigenti con i nostri politici.
 
Ant.Mar.

P.S. piccola curiosità: l'anagramma di Elsa Fornero è: "forse al nero".......

1 commento:

  1. forse al termine dell'articolo avresti dovuto spiegare a più di qualcuno il significato della parola anagramma,a mio modestissimo parere ;) ..beata ignoranza!

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