Dizionarietto casalingo delle parole straniere non adattate più comuni nella lingua
italiana con tentativi ragionati di traduzione e adattamento. ( in costruzione
... )
(AIUTACI! Segnalaci parole inglesi, proponi la tua traduzione, critica le
traduzioni proposte: commentando qui sotto; da Twitter (#cometradurresti);
scrivendoci su insuafavella@gmail.com)
A
Ø
Account = conto, (gli inglesi lo usano anche in
senso bancario); acconto se
preferiamo fare un calco semantico, e dare così un nuovo senso alla parola
italiana già esistente.
B
Ø
Blog: “iperdiario”
e simili costruzioni che sono state proposte convincono poco. Direi che forse blog si può lasciar così; sembra che sia
ormai una parola internazionale; persino in Francia si è imposta, accanto un
più raro e “alto” carnet (quaderno/ino). Altrimenti semplicemente diario, che ha il favore dell’economia,
è cioè breve; se questo davvero conta. Dunque Blogger=diarista; oppure scrivere/tenere
un diario. Si potrebbe, partendo da una dimensione pubblica invece che da
una dimensione privata, dir qualcosa
come “giornaletto”; con annesso
magari giornalettista.
Ø
Background = sfondo, scenario(che è usato in
inglese!), storia, passato.
Ø
Backstage= dietro le quinte; che poi evolverebbe in
"quinte" semplicemente:
"fare il backstage" "fare
le quinte"; "le q. di un film"
Ø
Banner =
cartellone pubblicitario su internet: pubblicità in rete, semplicemente.
Ø
Break = pausa
Ø
Blitz = assalto
Ø
Box = scatola, riquadro, (auto)rimessa,..
(un'astrazione molto utile che in italiano vuol dire tutto e niente)
Ø
Brochure = opuscolo
Ø
Backup = salvataggio (o copia) e recupero (cfr "disaster
recovery")
Ø
Businnes
= affari
Browser = Navigatore
Browser = Navigatore
Brunch = Alessandro Bonfanti ci segnala che esiste il
"colanzo" accanto al più comune termine inglese. Perché no?
C
Ø
Computer =
tutti sanno che in italiano si direbbe “calcolatore”, con elettronico sottinteso.
La traduzione mi piace, anche perché diventa parente, forse il figlio, della
calcolatrice. In un intervista a Tullio de Mauro, questi proponeva “computiere”,
(cioè 'che computa') parola che trovo piacevolissima e modernissima. Come giustamente fa notare Alessandro Bonfanti "perché scriverlo con (l'illogica) trascrizione aglosassone? Compiuter andrebbe molto meglio. Calcolatore viene già usato, sopratutto in
ambito tecnico e per evitare di ripetere troppo spesso compiuter."
Ø
Crowd-funding = letteralmente "finanziamento della massa", in italiano piuttosto finanziamento di gruppo, ma credo si potrebbe far meglio...
Ø
Chat =
chiaccheratoio o cianciaio, (proposte fatte a suo tempo da
alcuni linguisti). Ma stavolta arriviamo tardi, credo che ormai non si possa
che lasciar chat. il mio voto va a cianciaio, abbastanza breve, ha in
comune il suono (tch), la trovo divertente e italianissima.
Ø
Call center = assistenza telefonica
Ø
Card = scheda, carta
Ø
Chart = classifica, grafico
Ø
Channel = canale
Ø
Clown = pagliaccio (ma solo se sei sfigato)
Ø
Competitor = concorrente
Ø
CEO (Chief Executive
Officer) = AD (amministratore delegato)
Ø
Cloud storage = salvataggio in remoto (o su server remoto
o in rete, o nella nuvola, se proprio vogliamo usare le metafore da bambini
degli anglosassoni)
Ø
Commodity cloud = servizi in remoto (commodity sono beni e
servizi standardizzati come acqua petrolio oro ecc, prodotti primari)
Ø
D
Ø
Desktop = Ubuntu della Linux in versione italiana lo chiama “scrivania”. Io per somiglianza - che facilita la sostituzione di una parola ormai quasi imposta del tutto - suggerirei: desco. Per di più essendo desueta può assumere più facilmente un nuovo senso. Ma possiamo anche liberarci del punto di vista anglosassone, e chiamarlo schermo, sfondo, o altro.
Ø
Default = fallimento
Ø
Depliant = opuscolo, volantino
Ø
Digital divide = divario tecnologico
Ø
Display = schermo
Ø
Dossier = cartella,
approfondimento, inchiesta
Ø
disaster recovery = salvataggio (o
copia) e recupero (cfr backup)
E
Ø
Editor = redattore
Ø
Educazione = istruzione,
(da education)
Ø
Election day
= giorno delle elezioni
Ø
Endorsement = avallo, ritengo sia il migliore, oppure
sostegno, egida, appoggio... in inglese indica letteralmente la firma che si fa dietro l'assegno (in italiano la "girata"). Insomma: "metterci la firma".
Ø
Enterprise = impresa
F
Ø
File = letteralmente
sarebbe "raccoglitore" o "schedario" che però è abbastanza
distante dal significato del termine che assume in informatica. secondo Alessandro Bonfanti "sarebbe piacevole un adattamento in grafia italiana fail. [in questo caso particolare non sono molto d'accordo] In sloveno però ho
visto sembra tradursi in quello che in italiano potrebbe essere un molto
poetico "datoteca", davvero bello a mio avviso."
Ø Fashion = moda, di moda, stiloso
Ø Fiction = finzione
Ø Fitness = attività fisica, benessere
Ø Flame = polemica
Ø Free = gratuito, libero (in inglese è ambiguo)
Ø Founder = fondatore
Follower =seguace sarebbe la traduzione letterale, sennonché in italiano ha un senso un po' più forte, di adesione a un pensiero, una filosofia, un maestro. o si dà un nuovo senso alla parola, o si opta per uno sgraziato seguitore. inoltre la parola si porta appresso il suo contrario, "unfollow", che forse si potrebbe dire de-seguire, o addirittura in-seguire, creando ex novo un omologo di inseguire, in cui il prefisso in- abbia valore di negazione, e non di rafforzativo. questo darebbe dei problemi. sarebbe necessario partire allora da un altro punto di vista, non "seguace"nè seguire, ma, magari, fautore, che ha una minima somiglianza fonicaed essendo abbastanza desueto mi pare più "malleabile" nel significato. @ninninnedda consiglia: "Forse con “Aderente” passa l'idea di combaciare, di congiungere, di ben unito... sebbene il suo contrario in-aderente è fiacco..." .
Follower =seguace sarebbe la traduzione letterale, sennonché in italiano ha un senso un po' più forte, di adesione a un pensiero, una filosofia, un maestro. o si dà un nuovo senso alla parola, o si opta per uno sgraziato seguitore. inoltre la parola si porta appresso il suo contrario, "unfollow", che forse si potrebbe dire de-seguire, o addirittura in-seguire, creando ex novo un omologo di inseguire, in cui il prefisso in- abbia valore di negazione, e non di rafforzativo. questo darebbe dei problemi. sarebbe necessario partire allora da un altro punto di vista, non "seguace"nè seguire, ma, magari, fautore, che ha una minima somiglianza fonicaed essendo abbastanza desueto mi pare più "malleabile" nel significato. @ninninnedda consiglia: "Forse con “Aderente” passa l'idea di combaciare, di congiungere, di ben unito... sebbene il suo contrario in-aderente è fiacco..." .
G
Ø
Gossip = pettegolezzo
Ø
Go-to-market = approccio al mercato
H
Ø
Home page: “pagina iniziale”, ma qui i
filo-anglicismi direbbero che l’inglese è più agile e breve; cosa tutta da
dimostrare. “prima pagina”
forse risulterebbe più facilmente diffondibile in virtù di quella –m- in
comune, e della parola “page-pagina” nella stessa posizione sintattica. “Copertina” forse metterebbe d’accordo
tutti, e darebbe un nuovo significato a una parola già esistente
Ø
Happy hour: aperitivo
(ora dell')
Hashtag = cancelletto. I francesi hanno tradotto nella loro lingua in "mot-diése" (parola-diesis, cfr articolo). In Italia nessuno si sarebbe sognato di fare altrettanto senonché Diego Bianchi, meglio noto in rete come Zoro, ha cominciato a condurre il programa Gazebo sulla Rai, dove usa regolarmente "cancelletto" per riferirsi alla hashtag. Dimostra che l'uso funziona bene, facciamo il tifo per cancelletto.
Hashtag = cancelletto. I francesi hanno tradotto nella loro lingua in "mot-diése" (parola-diesis, cfr articolo). In Italia nessuno si sarebbe sognato di fare altrettanto senonché Diego Bianchi, meglio noto in rete come Zoro, ha cominciato a condurre il programa Gazebo sulla Rai, dove usa regolarmente "cancelletto" per riferirsi alla hashtag. Dimostra che l'uso funziona bene, facciamo il tifo per cancelletto.
I
Ø
Internet:
Beppe Grillo ha saputo imporre “Rete”,
che include sia l’oggetto sia il concetto più sociale e ampio di collettività (cfr articolo). Sembra che
grazie a questo stia addirittura soppiantando il termine inglese, almeno per
l’uso televisivo/giornalistico. Facciamo il tifo per rete.
Ø
it decision maker = si riferisce alle
società che si occupano di informatica e telecomunicazioni e che in quanto tali
prendono decisioni su cosa investire e che tecnologia adottare (cioè sono i
loro clienti). Basta dire imprese di informatica e telecomunicazioni.
Ø
ict (o itc o tlc)
= informazioni e telecomunicazioni
Ø
J
Ø
Job placement = collocamento (e che cazzo!)
Ø
K
Ø
Kermesse = manifestazione, litigio, rivalità
Ø
Know-how = conoscenza, saper fare
Ø
L
Ø
Leader = capo
Ø
Link = legame,
collegamento (usato anche fuori dal contesto tecnologico). io
consiglierei, a mo' di calco "laccio" o allaccio.
Ø
Live = dal vivo
M
Make-up = trucco. (se ci fosse bisogno di dirlo)
Make-up = trucco. (se ci fosse bisogno di dirlo)
Ø
Mouse =
“topo” non credo funzionerebbe. Ma “topino” già sarebbe più accettabile. A
mio avviso in questo caso è forse utile cambiare prospettiva, rinunciare alla
metafora e optare per un semplice “freccetta”
o “manina”.
Ø
Manager =
amministratore. fa meno paura in italiano eh?
Ø
Magazine = rivista,
un'altra conferma che non è la brevità a far vincere l'inglese.
Ø
Made = fatto, fabbricato: Made in Italy fatto in Italia.
Home made: fatto in casa.
Ø
Marketing = a seconda dei casi, piazzamento
sul/adattamento al/avvicinamento al mercato, pubblicità
Ø
Master = dottorato
Ø
Mass media
(pronunciato midia)= mezzi di
comunicazione di massa, media di massa, media semplicemente, pronunciato
alla latina.
Ø
Meeting = incontro, riunione
Ø
Mobbing = pressione psicologica (sul lavoro). una
parola inutile e vaga: non utilizzata neanche dagli inglesi in ambito
giuridico, ha assunto questo significato SOLO in italia. (cfr articolo)
N
Ø
Network = rete (Social network: rete sociale;
già utilizzato, ad es. dal famoso Byoblu). Si crea forse il dubbio sulla
corrispondenza tra network e internet: in italiano entrambi “rete”. Non vedo in realtà grandi
problemi, adotto il bisenso.
Ø
News = notizie,
e che caz…
Ø
O
Ø
Outlet = spaccio,
sbocco
Ø
Off-topic = fuori
tema. davvero non si capisce perché l'espressione inglese si sia imposta in
rete.
P
Ø
Pool = squadra
Ø
Provider = fornitore
[internet] (in inglese internet service provider ISP)
Ø
Pace-maker= stimolatore
cardiaco, o anche solo stimolatore se nel contesto
giusto.
Q
Ø
Question time = il consiglio
nazionale svizzero lo chiama ora delle domande, visto che gli
svizzeri, pur essendo plurilingui costituzionalmente, tutelano la lingua
italiana... Direi che potremmo adottarlo anche noi, considerato che la maggior
parte dei parlanti italiani sono in Italia... (cfr articolo)
R
Ø
Roadmap = piano, cartina, mappa
Ø
Relax = rilassamento, riposo, pausa
Ø
Real time = tempo reale (dai, questa non è
difficile...)
Ø
Revenue = ricavi
S
Ø
Shopping
= compere, fare shopping = far compere
Ø
Social
network = rete
sociale. Claudio Messora, conosciuto in rete come Byoblu, alla fine dei suoi video ci
invita a seguirlo su Facebook, Twitter ecc. con la frase: “seguimi sulle mie reti sociali”.
Ø
Spamming = ciberrifiuto o
infondizia.
Ø
Sexy = provocante, sensuale
Ø
Shock = spavento, trauma
Ø
Show = spettacolo
Ø
Situation= (mi
rifiuto di tradurlo)
Ø
Slide = diapositiva, lucido immagine, foto,
proiezione
Ø
Speaker = altoparlanti
Ø
Speech = discorso. Rimane inspiegabile come una
così brutta parola si sia imposta nell’uso giornalistico
Ø
Stage = tirocinio
Streaming = Il nostro lettore Diego Pancaldo ha proposto "scorrimento", traduzione che accogliamo senza molti dubbi come la migliore possibile. Del resto - come ci fa notare l'autore della proposta - ogni video ha la sua barra di scorrimento: la striscia su cui un cursore segna lo svolgimento della riproduzione. Esempio, "vedo un film in scorrimento" invece di "vedo un film in streming".
Streaming = Il nostro lettore Diego Pancaldo ha proposto "scorrimento", traduzione che accogliamo senza molti dubbi come la migliore possibile. Del resto - come ci fa notare l'autore della proposta - ogni video ha la sua barra di scorrimento: la striscia su cui un cursore segna lo svolgimento della riproduzione. Esempio, "vedo un film in scorrimento" invece di "vedo un film in streming".
Ø
Stalking = molestie
Ø
Startup = impresa giovane, neonata, in fase di avvio
Ø
Software = programma, codice, pacchetto
Ø
System integrator = integratore di sistemi
Ø
Software vendor = rivenditore di programmi
Ø Smartphone = l'aggettivo "intelligente" inglese, in italiano non va. Alessandro Bonfanti propone "Forse multifono o multicellulare, in realtà visto
che i cellulari che effettuano principalmente solo la funzione di chaiamata
stanno scomparendo si potrebbero semplicemente chiamare cellulari."
Spelling (fare lo) = computare. I più giovani neanche lo sanno: ebbene anche in italiano esiste un modo, ed è sempre esistito, per dire "fare lo spelling". Ed è anche molto più economico dell'inglese (cosi come lo usiamo noi), essendo un verbo declinabile. io computo, tu computi ecc vs. io faccio lo spelling, tu fai lo spelling ecc.
Spelling (fare lo) = computare. I più giovani neanche lo sanno: ebbene anche in italiano esiste un modo, ed è sempre esistito, per dire "fare lo spelling". Ed è anche molto più economico dell'inglese (cosi come lo usiamo noi), essendo un verbo declinabile. io computo, tu computi ecc vs. io faccio lo spelling, tu fai lo spelling ecc.
T
Ø
Trend: Tendenza. Non vedo problemi.
Ø
Tupperware:
sui vocabolari si trova la definizione: “contenitore
in plastica per conservare gli alimenti”; chiaro che la definizione non
sostituisce la parola. In italiano si potrebbe dire scatola-conserva, o meglio, semplicemente “conserva” (arricchire semanticamente una parola esistente); mi
piace “mantenitore”.
Ø
Tax day = giorno delle tasse
Ø
Talk = discorso. Team = squadra
Ø
Task force = squadra/ gruppo di esperti
Ø
Tool = strumento
Ø
Topic = argomento, tema. “Essere off-topic”; andare
fuori tema (davvero lo devo dire io?)
Ø
Tutor = tutore. Capisco che “tutor” faccia più
fico, ma… no, non lo capisco.
Ø
Target = obbiettivo
Ø
Tablet = tavoletta multimediale, e poi sarebbe sufficente dire "tavoletta". uso che già esiste, timidamente, perché in generale deriso.
U
Ø
User: utente
V
W
Welfare = stato sociale
X
Y
Z
Zoom = ingrandimento
[..continua sugli ultimi dizionari di ing… ehm, italiano]
Non sono contrario ad ogni termine anglico, la lingua italiana e tutte le lingue si arricchiscono quando ricevono dei prestiti utili. Tuttavia nell'odierno caso della lingua italiana più che un arricchimento siamo di fronte ad una colonizzazione immotivata.
RispondiEliminaPer alcuni termini di uso molto comune e radicato nel tempo potrebbero essere lasciati i corrispettivi inglesi, ma adattati all'ortografia e grammatica italiana.
Computer per esempio potrebbe rimanere tale e quale tuttavia perché scriverlo con (l'illogica) trascrizione aglosassone?
Compiuter andrebbe molto meglio. Calcolatore viene già usato, sopratutto in ambito tecnico e per evitare di ripetere troppo spesso compiuter.
File è abbastanza intraducibile, letteralmente sarebbe "raccoglitore" o "schedario" che però è abbastanza distante dal significato del termine che assume in informatica. Anche qua sarebbe piacevole un adattamento in grafia italiana fail. Il sloveno però ho visto sembra tradursi in quello che in italiano potrebbe essere un molto poetico "datoteca", davvero bello a mio avviso.
Blog e iperdiario potrebbero essere lasciati sinonimi.
Internet e rete non sono in generale sinonimi, peraltro il primo è un nome proprio poi divenuto comune, io lascerei tranquillamente internet riservando il termine rete eventualmente quando non ci sono possibilità di equivoci.
Tablet: andrebbe bene "tavoletta multimediale" o semplicemente "tavoletta"
Smartphone: qui nutro delle difficoltà e l'aggettivo "intelligente" appioppato al termine inglese mi pare che poco raffiguri il concetto. Forse multifono o multicellulare, in realtà visto che i cellulari che effettuano principalmente solo la funzione di chaiamata stanno scomparendo si potrebbero semplicemente chiamare cellulari.
Complimenti al coniatore del termine "cianciaio" molto dialettale e ben raffigurante il concetto.
Browser: navigatore va più che bene.
Master e dottorato, per il senso che assumono nei differenti paesi, non credo possano esser considerati sinonimi.
In un ristorante mi è capitato di vedere "colanzo" al posto del più sovente brunch, qualcuno lo trova orrido, a me piace assai...
Osservazioni giuste e condivisibili, molto precise. Sopratutto l'idea di adattare graficamente le parole inglesi ormai imposte, è un'idea che propongo spesso nei miei articoli, ma, non so perché, non ne ho tenuto conto redigendo questo dizionarietto. Grazie!
RispondiEliminaMi permetto di annotare che il master non corrisponde al dottorato ma alla laurea specialistica, meglio nota ultimamente come Magistrale.
RispondiElimina:-)
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/pages/Insegnare-la-grammatica-italiana-a-chi-crea-gruppi/136742868873
Usare la parola "scorrimento" per streaming ?
RispondiEliminaEs. Ho visto un film in scorrimento invece che in streaming.
Per "Blog" si potrebbe essere semplicemente italianizzare in "bloggo"; per "file" esiste già "documento" che per quanto si solitamente usato per i file prodotto dall'utilizzatore del pc, potrebbe essere esteso a tutti indistintamente.
RispondiEliminaConcordo con l'idea di usare i termini inglesi solo quando necessari. Ad esempio, non sarebbe bello usare e-pìstola al posto di e-mail?
RispondiElimina